ACCEDI
Lunedì, 23 giugno 2025 - Aggiornato alle 6.00

INIZIATIVE DI CATEGORIA

L’ODCEC di Torino apre il confronto con la base

/ REDAZIONE

Martedì, 9 gennaio 2018

x
STAMPA

A partire dal 23 gennaio, l’Ordine di Torino terrà una serie di incontri, con cadenza quindicinale, con i singoli iscritti, che potranno esporre direttamente al Presidente, Luca Asvisio, proposte legate all’attività professionale e, più in generale, alla politica di categoria.

“Alle volte – spiega in proposito il numero uno dei commercialisti torinesi – , soprattutto in Ordini grandi come il nostro, si può avvertire la sensazione che ci sia distanza tra apice e iscritti. Alcuni colleghi magari vedono l’Ordine come qualcosa di molto lontano da loro”. Per questo, nel tentativo di “avvicinarci ai problemi veri della categoria”, il Presidente dell’ODCEC ha pensato di “dare disponibilità per una serie di incontri in cui gli iscritti potranno presentare le proprie istanze, che ove possibile proveremo a veicolare verso Roma oppure gestire a livello locale, in modo tale da riuscire a dare un segnale di vicinanza”.

Questo lo scopo di un’iniziativa che arriva, sottolinea Asvisio, “in un periodo in cui è ancor più importante provare a mettere in pratica quel concetto di fare squadra che Aldo Milanese (Presidente dell’Ordine prima dell’attuale mandato, ndr) ci ha sempre insegnato. Organizzare queste occasioni di ascolto ci sembrava una buona idea per avvicinarsi ai colleghi. Parlare di persona con chi rappresenta l’Ordine è sempre più facile e diretto di scrivere una mail”.

Sul portale dell’ODCEC piemontese è possibile visualizzare le date in cui il Presidente Asvisio sarà disponibile all’ascolto (subito dopo il 23 gennaio, gli incontri sono previsti il 7 e il 20 febbraio) e prenotare un appuntamento telefonicamente, chiamando la segreteria dell’Ordine. Qualora le date richieste non fossero disponibili oppure in casi di urgenza, sarà la stessa segreteria a individuare una possibile soluzione.

“Viviamo un momento – continua Asvisio – in cui siamo subissati di adempimenti e, anche in questo senso, dalla base possono arrivare proposte sensate. Io credo che obbligo di un Ordine sia quello ovviamente di portare avanti le istanze rilevanti, ma anche sentire la categoria su ambiti diversi e magari veicolare a livello più ampio le istanze di qualcuno”.

Sarà, conclude il Presidente torinese, “un percorso di crescita anche per chi ricopre un ruolo apicale all’interno della categoria”, ma soprattutto, ribadisce, “un modo per far sentire ai nostri iscritti che ci siamo e siamo vicini”.

TORNA SU