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LETTERE

Per fermare l’escapologia fiscale dobbiamo essere più presenti

Martedì, 30 gennaio 2018

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Caro Direttore,
come molti colleghi, ieri (domenica, ndr) facendo zapping in tv, mi sono imbattuto nella puntata di Non è l’Arena di Giletti su La7. In studio si dibatteva della proposta relativa all’introduzione di una flat tax attorno al 20% con l’obiettivo, dichiarato, di alleggerire la pressione fiscale.
Ecco riapparire l’imprenditore ed esperto di “escapologia” fiscale Gianluca Massini Rosati in versione “opinionista”. Cerco di concentrarmi, sono sdraiato sul divano, in verità un po’ annoiato, e riconosco: Luca Telese conduttore di 24 Mattino su Radio24, Carla Cantone, esponente della CGIL Pensionati ora candidata tra le liste del Partito democratico e Ignazio La Russa di Fratelli d’Italia. Dietro le quinte, pronto a entrare in campo, il professore Raffaello Lupi, Ordinario di Diritto Tributario all’Università Tor Vergata di Roma.

Il dibattito vira in un istante su un tema che rianima il pubblico: come detrarre i costi delle “escort”. Rosati sorride e dispensa consigli, ma è impreciso su qualche dettaglio “tecnico” e allora interviene Lupi che, con sottile ironia, “corregge” l’imprenditore precisando che i costi per le accompagnatrici possono essere “detratti” solo, secondo il principio dell’inerenza, se utili al processo produttivo e non per “uso personale”. Tra una risatina e l’altra La Russa, già ministro della difesa nel Governo Berlusconi, lancia un’offensiva a Rosati facendo intendere che le sue idee non appaiono, nel bel Paese, poi così audaci e originali. Che entusiasmante momento di spettacolo! Trionfo di populismo, cattivo gusto e soprattutto dell’efficacia del marketing dell’escapologia fiscale a scapito dei dottori commercialisti e del nostro ruolo a presidio della legalità.

Non credo sia utile, ai nostri fini, scagliarsi contro Rosati che in sostanza altro non è che uno scaltro imprenditore che usa efficacemente la leva della comunicazione per vendere il “suo” prodotto. Sarebbe più conducente chiedersi ab origine perché esiste il “prodotto” di Rosati, perché viene acquistato e da chi e, soprattutto, da dove deriva la sua popolarità.

A mio parere, i Rosati & co. Ltd “esistono” perché siamo stati fin troppo “assenti”. Non abbiamo mostrato ciò che siamo veramente, non abbiamo reso sufficientemente palese il “costo” che, come dottori commercialisti, sosteniamo per essere presidio di legalità. Attenersi al codice deontologico, sottoporsi alla disciplina dell’antiriciclaggio, assicurare un continuo aggiornamento legato anche a precisi obblighi formativi: questi sono solo alcuni esempi di ciò che siamo, del ruolo economico e sociale che incarniamo e dei controlli a cui siamo “sottoposti” per garantire un elevato e consapevole livello di qualità nell’esercizio della nostra professione.

Con cosa si confrontano i dottori commercialisti? Con assenza di regolamentazione del mercato, assenza dell’affermazione del ruolo sociale ed economico che svolgiamo, assenza della testimonianza della funzione di presidio alla legalità che incarniamo, in sintesi: assenza.

Se vogliamo fermare il dilagante diffondersi del “marketing fiscale”, la proliferazione di albi e associazioni che “insidiano” sempre più prepotentemente le nostre “quote di mercato” e che purtroppo, nel loro agire disgiunto sempre più spesso indeboliscono il ruolo degli attori istituzionali e delle associazioni rappresentative e riaffermare prepotentemente, invece, il nostro ruolo a tutela dei terzi, abbiamo solo una comune e sinergica strategia da implementare: colmare il vuoto della nostra assenza con la nostra presenza.


Daniele Virgillito
Presidente UNGDCEC

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