ACCEDI
Lunedì, 23 giugno 2025 - Aggiornato alle 6.00

INIZIATIVE DI CATEGORIA

L’IFAC lancia il sondaggio 2018 sugli studi professionali

/ REDAZIONE

Giovedì, 5 aprile 2018

x
STAMPA

Composizione dei proventi derivanti dalla propria attività, tipologie di consulenze offerte, sviluppo tecnologico e visione del futuro. Sono solo alcune delle domande contenute nel questionario realizzato dall’IFAC (International Federation of Accountants) e rivolto ai commercialisti titolari di piccoli e medi studi professionali di tutto il mondo.

Sedici quesiti a cui si avrà la possibilità di rispondere fino al prossimo 21 aprile, i cui risultati serviranno poi per fotografare lo stato dell’arte degli studi professionali sia a livello globale che per aree geografiche più ristrette.

Le domande sono state elaborate dal Comitato per i piccoli e medi studi professionali (Small and Medium Practices Committee) dell’IFAC, che si propone di capire quali siano, ad oggi, le principali criticità con cui si trovano a fare i conti i commercialisti e come intendano prepararsi per le sfide che li attendono nel futuro prossimo.

Si parte dall’indicazione della percentuale dei proventi derivanti dalle quattro principali macro-aree di attività professionale (contabilità e bilancio, revisione contabile e assurance, fiscalità, servizi di consulenza), chiedendo poi ai commercialisti una previsione su come potrebbe cambiare il fatturato dello studio nei prossimi 12 mesi.

Il questionario, inoltre, chiede di specificare quali servizi di consulenza fornisca lo studio, oltre a quelli tradizionali legati a contabilità, revisione contabile e fiscalità, nonché il grado di rilevanza di aspetti quali internazionalizzazione, pianificazione della successione, concorrenza, ricerca e/o fidelizzazione di nuovi clienti e personale, spinta al ribasso dei compensi.

Spazio, nelle 16 domande del questionario, anche al talent management: l’IFAC domanda ai titolari di piccoli e medi studi se la ricerca di persone su cui investire sia difficile e per quali motivi, ma soprattutto che tipo di iniziative (programmi, incentivi, tutoraggio, coaching, ecc.) il professionista metta in campo per la gestione del talento.

Non potevano mancare domande sullo sviluppo tecnologico dello studio. Nel questionario, viene chiesto quali azioni siano state intraprese o si vogliano avviare per rimanere al passo con le ultime novità tecnologiche, nel tentativo di offrire un servizio migliore ai clienti. Domande presenti anche nei sondaggi realizzati negli anni precedenti, che avevano già fornito una fotografia chiara della centralità di questo tema nello sviluppo dell’attività professionale.

Già nel 2016, sembrava che i commercialisti percepissero l’impatto che l’innovazione tecnologica avrebbe avuto sulla professione nei successivi cinque anni. L’esigenza di aggiornare hardware e software, così come il passaggio al cloud, erano, infatti, arrivati in cima alla classifica delle sfide legate alla tecnologia. Allo stesso tempo, la ricerca e selezione della tecnologia più adatta alle esigenze dello studio si era rivelata una questione piuttosto sentita dai professionisti.

I risultati del sondaggio, che si conclude con una serie di domande dedicate alle PMI clienti degli studi, verranno presentati nel corso del Congresso mondiale IFAC, WCOA 2018, in programma a Sydney il prossimo novembre, e pubblicati sui portali on line di IFAC e CNDCEC.

TORNA SU