Oltre tre giorni di assenza ingiustificata non sempre causano il licenziamento
La sanzione espulsiva non è legittima se il datore di lavoro non si è comportato secondo correttezza e buona fede
L’assenza ingiustificata protrattasi per oltre tre giorni può non costituire giusta causa di licenziamento, anche nel caso in cui la contrattazione collettiva preveda, per tale ipotesi, la sanzione espulsiva.
È questa l’indicazione che si ricava dalla sentenza della Corte di Cassazione n. 9339, pubblicata ieri.
La motivazione della decisione descrive i fatti: un lavoratore aveva presentato domanda di fruizione di tre giorni di ferie motivata da “gravi ed improrogabili esigenze familiari”, cui aveva fatto seguito, dopo qualche giorno, il decesso del padre; sebbene l’azienda avesse omesso di fornire riscontro alla richiesta del dipendente, questi si era comunque assentato nel periodo di ferie richiesto; allo scadere dei tre giorni dall’inizio dell’assenza, ...
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