Nuove incompatibilità per amministratori giudiziari e curatori fallimentari
Il Consiglio dei Ministri di ieri ha approvato in via definitiva due decreti legislativi di attuazione del nuovo Codice Antimafia relativi alla incompatibilità degli amministratori giudiziari e dei curatori fallimentari e alla tutela del lavoro nell’ambito delle imprese sequestrate e confiscate. In entrambi i casi, i testi tengono conto dei pareri espressi dalle Commissioni speciali della Camera e del Senato.
Nel dettaglio, le disposizioni per disciplinare il regime delle incompatibilità degli amministratori giudiziari, dei loro coadiutori, dei curatori fallimentari e degli altri organi delle procedure concorsuali sono emanate in attuazione dell’art. 33, commi 2 e 3, della L. 17 ottobre 2017 n. 161 su proposta del Ministero della Giustizia.
In attuazione dei criteri direttivi fissati dalla legge delega, il testo prevede l’incompatibilità di tali figure per rapporti di parentela, affinità, convivenza e, comunque, assidua frequentazione con magistrati addetti all’ufficio giudiziario al quale appartiene il magistrato che conferisce l’incarico. Inoltre, si dispone la vigilanza del Presidente della Corte di appello sulle nomine ai predetti incarichi, conferite a soggetti che abbiano con i magistrati del distretto giudiziario, in cui ha sede l’ufficio titolare del procedimento, rapporti di parentela, affinità, coniugio o frequentazione assidua.
La tutela del lavoro nell’ambito delle imprese sequestrate e confiscate, invece, è disposta in attuazione dell’art. 34 della legge 17 ottobre 2017, n. 161 su proposta del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali. Il DLgs. favorisce l’emersione del lavoro irregolare, nonché il contrasto dell’intermediazione illecita e dello sfruttamento del lavoro e consente, ove necessario, l’accesso all’integrazione salariale e agli ammortizzatori sociali.
Tra le misure, si segnala l’introduzione di specifiche regole per le imprese sequestrate e confiscate in materia di DURC e di opponibilità dei provvedimenti sanzionatori in materia di lavoro e di legislazione sociale. Sono, infine, previsti flussi di comunicazione tra le autorità amministrative, l’autorità giudiziaria, il Prefetto e l’INPS, per garantire la completa informazione di tutti gli enti interessati.
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