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IMPRESA

Tutela nel whistleblowing solo per i dipendenti di società con modello 231

Per Assonime, il sistema può indurre la carenza di tutela per segnalazioni di illeciti non rientranti tra i reati presupposto ex DLgs. n. 231/2001

/ Stefano COMELLINI

Giovedì, 5 luglio 2018

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Con il termine whistleblowing (lett., suono di fischietto) si intende lo strumento giuridico teso a garantire una tempestiva ed efficace informazione in merito a condotte illecite che si realizzino nell’ambito di un’organizzazione lavorativa. Whistleblower è, quindi, il dipendente che, rilevato nello svolgimento della propria attività un possibile comportamento fraudolento o altro serio rischio di illecito, decide di segnalarlo.
Lo strumento è stato di recente oggetto di due distinti documenti: la circolare n. 16 di Assonime e il 3° Rapporto annuale dell’Autorità nazionale anticorruzione.

Nel nostro ordinamento, il whistleblowing ha trovato di recente una più articolata disciplina con la L. n. 179/2017 dopo che in diversi ambiti normativi (bancario, finanziario, antiriciclaggio,

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