Il redditometro rispetta la privacy
La Suprema Corte ha stabilito che il DM 24 dicembre 2012 non può essere ritenuto nullo per carenza di potere
Legittima l’applicazione della disciplina sul redditometro. È quanto stabilito dalla Cassazione, nell’ordinanza n. 17485 depositata ieri, con riferimento al DM 24 dicembre 2012.
Si fa presente sul punto che, in base al decreto “dignità”, il DM 16 settembre 2015, che ha aggiornato il DM sopra citato, è abrogato con decorrenza dal 2016.
Nel caso di specie, un contribuente presentava ricorso al giudice ordinario contro l’Agenzia delle Entrate per il riconoscimento ex ante, in forza del Codice della privacy, della gravità dei pregiudizi e dei danni alla tutela dei dati personali derivanti dall’applicazione delle procedure di accertamento secondo le modalità di cui al DM 24 dicembre 2012, istitutivo del “redditometro”.
Veniva, inoltre, richiesto di ordinare ...