Il danno alla professionalità deve essere dimostrato
Il ricorso alle presunzioni è consentito a condizione che sia stata allegata la natura del pregiudizio
Con la sentenza n. 17976, pubblicata ieri, la Corte di Cassazione è tornata a occuparsi della tematica del risarcimento del danno in caso di demansionamento, pronunciandosi in particolare sulla prova del danno da dequalificazione professionale.
La decisione trae origine dal ricorso di un lavoratore che, reintegrato a seguito di un licenziamento dichiarato illegittimo, era stato oggetto, dopo due anni dalla reintegra, di cinque contestazioni disciplinari per condotta inoperosa.
Instaurando il giudizio conclusosi con la sentenza di ieri, il lavoratore chiedeva che fosse dichiarata l’illegittimità delle sanzioni disciplinari irrogategli nonché l’illegittimità della subita dequalificazione professionale, con condanna del datore di lavoro al risarcimento dei danni conseguenti.
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