Difficile contestare il riciclaggio in caso di reimpiego dell’imposta evasa
In alcuni casi è problematica la tempistica del reato presupposto, che si consuma con la presentazione della dichiarazione dei redditi
Con la sentenza del 25 luglio 2018 n. 35461 la Cassazione conferma quanto già sostenuto da più parti al momento dell’entrata in vigore del reato di autoriciclaggio di cui all’art. 648-ter.1 c.p. ovvero che il provento dei reati tributari difficilmente può essere oggetto di riciclaggio e reimpiego.
Nella vicenda oggetto della decisione (si veda “Non c’è appropriazione indebita se il profitto dell’evasione è reinvestito nella società” del 26 luglio 2018) si era in presenza di un utilizzo, da parte di una società, di una falsa fattura attestante il sostenimento di un costo inesistente. Per rendere più credibile la spesa, la società utilizzatrice effettivamente faceva uscire dalle casse aziendali la somma documentata in fattura e la faceva pervenire in capo al ...
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