Dalla Cassa Ragionieri via libera ad assestamento 2018 e preventivo 2019
Nella giornata di ieri, il Comitato dei delegati della Cassa di previdenza dei ragionieri ha approvato, a larga maggioranza, l’assestamento di bilancio 2018 e il preventivo 2019.
Sull’anno in corso, scrive l’ente guidato da Luigi Pagliuca nella nota stampa diffusa ieri, hanno pesato l’andamento dei risultati finanziari e l’ulteriore contrazione del patrimonio immobiliare residenziale: a fine 2018 si registra un incremento del patrimonio di 85,8 milioni, al lordo delle rettifiche di valore per i crediti (41,4 milioni) e delle variazioni di valore degli investimenti (34 milioni). Il risultato netto è di 8,9 milioni di euro.
Quanto al 2019, invece, il bilancio preventivo indica un risultato al lordo delle rettifiche di valore di 73,7 milioni, con un risultato netto di 5,2 milioni.
Si tratta di stime, si legge, “all’insegna della significativa prudenza e della constatazione di un momento difficile per gli investimenti nel comparto mobiliare, fortemente influenzato dalla sensibile correzione dei mercati azionari e dalle forti incertezze registrate dal comparto obbligazionario, per effetto delle politiche commerciali protezionistiche, per l’indebolimento della crescita economica europea, nonché italiana e la fine del Quantitative Easing in Europa”.
Prudente anche l’apprezzamento dei crediti verso gli iscritti. Tale linea ha portato l’ente a “svalutare sensibilmente” i crediti contributivi per 45,6 milioni nel 2019 e 41,4 milioni nel 2018. La Cassa ha deciso di attuare una “cospicua politica di accantonamento del rischio sui crediti”. Allo stesso tempo, però, proseguono le azioni finalizzate alla regolarizzazione delle posizioni contributive, anche per il tramite di azioni esecutive.
Ad ogni modo, fa sapere la Cassa, “la svalutazione, che alla fine del 2018 registrerà l’ammontare complessivo di euro 159,5 milioni, non consiste nella rinunzia al recupero, che prosegue nei confronti di tutti i debitori. Essa è posta a tutelare il rischio di inesigibilità che deriva dal consolidarsi di posizioni accumulate negli anni, e anche a eliminare dal bilancio tecnico le influenze che i crediti, potenzialmente non esigibili, possono avere”.
Riguardo alla platea dei iscritti, gli attivi (inclusi i pensionati attivi) saranno, secondo le previsioni, 28.290 (con un reddito medio di 48 mila euro e un volume d’affari di 95 mila euro), mentre i pensionati sono stimati in 9.701 unità, con un incremento di 295 nuove prestazioni da erogare. Il cumulo dei periodi assicurativi, invece, peserà sul bilancio 2019 per 1,8 milioni di euro.
Si prevede, inoltre, che la contribuzione soggettiva (con aliquota minima al 15%) supererà i 173 milioni di euro, con un incremento di 0,11 milioni rispetto all’assestato 2018. La contribuzione integrativa è stimata in 112 milioni, in decremento di un milione sull’anno in corso. In totale, l’ente erogherà prestazioni previdenziali per 239,69 milioni di euro, con un incremento di 5,83 milioni sul 2018, a causa dei 295 pensionamenti previsti.
Quanto agli investimenti, si prevede una redditività del patrimonio mobiliare, al netto dei costi per commissioni e minusvalenze di realizzo, di 19,53 milioni, a fronte di un patrimonio conferito alle gestioni patrimoniali pari a 755 milioni alla fine del 2018, con un controvalore a mercato di circa 810 milioni alla data dell’assemblea.
In linea con l’assestamento 2018, il preventivo 2019 riserva 7,63 milioni di euro per le nuove forme di welfare assistenziale, con una crescita dello stanziamento di 2,6 milioni rispetto al consuntivo 2017. Nel corso dell’assemblea, l’ente previdenziale ha approvato anche il nuovo bilancio tecnico attuariale redatto sulla base dei dati del 31 dicembre 2017. Il documento, conclude la nota stampa, “attesta la sostenibilità a 50 anni del fondo previdenziale”.
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