Oggi a Milano il III Congresso nazionale di UN.I.CO.
Fatturazione elettronica e semplificazioni fiscali, riforma della giustizia tributaria e della crisi d’impresa, senza dimenticare il futuro della professione, affrontato sia dal punto di vista della rappresentanza che da quello delle attività su cui investire. Saranno questi gli argomenti al centro del III Congresso nazionale di UN.I.CO., in programma oggi, venerdì 22 febbraio (ore 9), presso l’Auditorium San Fele di Milano.
L’evento, intitolato “Fisco, giustizia e finanza. Ruolo e tutela dei commercialisti”, dedicherà il primo focus proprio al futuro della professione che, ha spiegato il Presidente dell’associazione sindacale Domenico Posca, “sarà molto diverso da quanto avvenuto finora”, perché “la professione sta cambiando rapidamente. La consulenza contabile e fiscale stanno perdendo rilievo a seguito delle profonde modifiche normative. La conseguente crisi degli studi che si occupano prevalentemente di servizi alle piccole imprese va affrontata con approccio innovativo”.
I commercialisti, ha aggiunto Posca presentando il Congresso, “devono ripensare la loro attività puntando con decisione alla specializzazione e all’aggregazione tra studi per poter rispondere alle nuove esigenze dei clienti e del mercato”. Allo stesso tempo, deve cambiare il sistema di rappresentanza: secondo il Presidente di UN.I.CO., al Consiglio nazionale deve affiancarsi un “organismo sindacale unitario per tutelare i diritti dei commercialisti nella loro veste di lavoratori autonomi”.
I due temi, futuro della professione e rappresentanza di categoria, saranno al centro di due delle tavole rotonde in programma oggi.
Ne parleranno, tra gli altri, Alberto Meloni, Vicepresidente Unione italiana commercialisti, Marcella Galvani, Consigliera nazionale dei commercialisti, Luigi Pagliuca, Presidente della Cassa ragionieri, Achille Coppola, Segretario del CNDCEC, Marco Cuchel, Presidente dell’ANC, Stefano Sfrappa, Presidente del Sindacato italiano commercialisti (SIC), Antonella La Porta, Presidente Federazione italiana donne dottori commercialisti, e Alessandro Cerati, Consigliere dell’Associazione nazionale dottori commercialisti.
Altro tema al centro del dibattito la riforma della giustizia, più che mai necessaria, secondo Posca, considerata la mole di cause pendenti e la lunghezza dei processi: “La proposta dei commercialisti – spiega – è di «aggredire» le vertenze a contenuto economico con strumenti alternativi. Oggi, per completare i tre gradi di giudizio in Italia servono oltre 2.000 giorni. In Francia ne bastano 950, 778 in Spagna”.
Oltre alla lunghezza dei processi, “i fattori incriminati della giustizia civile sono la complessità procedurale, regolata da circa 40 passaggi, e la dispersione del 30% del valore della controversia tra parcelle di avvocati e costi burocratici (in Germania il costo, in percentuale del valore della causa, è del 14,4%, in Francia del 17,4%)”.
Interverranno sull’argomento, tra gli altri, Jacopo Morrone, Sottosegretario alla Giustizia, Walter Saresella, Presidente della seconda sezione della Corte d’Appello di Milano, Marcella Caradonna, Presidente dell’ODCEC di Milano, e Pietro Martello, Presidente della Sezione Lavoro del Tribunale di Milano.
Nel corso dell’ultima tavola rotonda ci si soffermerà, invece, sulla riforma della crisi d’impresa e sulle conseguenti opportunità per i commercialisti. Il tema verrà affrontato, tra gli altri, da Massimo Bitonci, Sottosegretario al MEF, Andrea Foschi, Consigliere del CNDCEC, Emmanuela Saggese, Consigliera dell’Unione italiana commercialisti, e Domenico Calvelli, Presidente dell’ODCEC di Biella.
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