Arriva il Massimario nazionale della giurisprudenza tributaria di merito
Consentire una “maggiore omogeneità nell’intepretazione del diritto tributario da parte dei giudici” e, allo stesso tempo, offrire “maggiore certezza ai destinatari di quelle stesse interpretazioni, enti impositori e professionisti abilitati alla difesa in primis”.
Con questi obiettivi, enunciati ieri dal Presidente dei commercialisti Massimo Miani, CNDCEC, Consiglio nazionale forense, Agenzia delle Entrate, MEF e Consiglio di presidenza della giustizia tributaria hanno realizzato il primo Massimario nazionale della giurisprudenza tributaria di merito.
Il documento raccoglie, ordina e seleziona in sette sezioni tematiche le massime estratte dalle sentenze tributarie più significative, emesse da Commissioni provinciali e regionali di tutto il territorio nazionale nel periodo che va dal secondo semestre 2017 al primo semestre 2018.
È presente, inoltre, un indice analitico in modo da rendere più semplice l’individuazione dei temi trattati (IRPEF: redditi fondiari, di capitale, di lavoro e diversi, reddito d’impresa e IRAP, IVA e tributi doganali, altre imposte indirette, tributi locali e contenziosi catastali, accertamento e riscossione, il processo). Una volta trovate la massima di proprio interesse, l’utente potrà risalire al testo delle relative sentenze, tutte pubblicate per esteso sul sito del CERDEF (Centro di ricerca documentazione economica e finanziaria).
Il Massimario nazionale sarà disponibile non solo in edizione cartacea, ma anche in formato digitale accedendo ai siti istituzionali di tutti i soggetti partecipanti al progetto.
Oltre a rispondere alle esigenze di omogeneità delle pronunce e certezza per tutti i soggetti interessati, il documento rappresenta, ha sottolineato Miani nel corso della presentazione, “lo strumento per valorizzare al meglio la fondamentale rilevanza che la giurisprudenza tributaria di merito va sempre più assumendo nel contesto socio-economico del nostro tempo”.
Anche per questo, il Consiglio nazionale si è detto già pronto a continuare questo lavoro anche negli anni successivi, aggiornando questa prima edizione assieme a tutti gli altri attori coinvolti, nella consapevolezza che “la volontà di mettere a fattor comune obiettivi condivisi sia una delle modalità per realizzare i propri fini istituzionali e, più in generale, di essere utili al Paese”.
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