Eccessive le sanzioni nazionali per le frodi IVA senza danno erariale
Il principio può operare anche per l’inesistenza soggettiva
La Corte di Giustizia, con la sentenza relativa alla causa C-712/17, depositata ieri, ha affermato che, quando la frode IVA non lede gli interessi erariali, è contraria al diritto comunitario una disposizione nazionale, come quella italiana, che (nella versione vigente ratione temporis) preveda una sanzione pari alla detrazione.
Si premette che il caso trattato dal giudice comunitario è molto particolare, in quanto la frode, che si concretizzava nell’inesistenza oggettiva di operazioni, consisteva in un “giro circolare” di cessioni, attuato per implementare il volume di affari con lo scopo di ottenere finanziamenti bancari.
Dagli atti era emerso che la società contribuente, da un lato, detraeva l’IVA per 100 su acquisti inesistenti, ma, nel contempo, corrispondeva sempre ...
Vietata ogni riproduzione ed estrazione ex art. 70-quater della L. 633/41