La residenza fiscale si valuta in base alle Convenzioni
Il dato dell’iscrizione all’Anagrafe della popolazione residente può essere superato dalle clausole dei Trattati internazionali
La risposta a istanza di interpello n. 203 pubblicata ieri, 25 giugno 2019, segna un punto di svolta nell’interpretazione data dall’Agenzia delle Entrate alle condizioni poste dalla norma interna per qualificare le persone fisiche come residenti o non residenti e sul rapporto tra norma interna e Convenzioni contro le doppie imposizioni.
Pur non sussistendo una indicazione ufficiale nel merito della vicenda (la valutazione della residenza è, infatti, questione di fatto non risolvibile in sede di interpello), i principi evidenziati nel documento sono quelli per cui, nel momento in cui esista per la maggior parte del periodo d’imposta uno degli elementi previsti dall’art. 2 del TUIR per considerare la persona quale un residente italiano (nella fattispecie, l’iscrizione ...
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