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IMPRESA

Gli indici della crisi non escludono la valutazione del professionista

I «benchmark» offrono dei segnali di attenzione ma non possono, da soli, identificare la situazione

/ Fabrizio BAVA e Alain DEVALLE

Venerdì, 20 settembre 2019

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L’attesa della pubblicazione degli indicatori sulla crisi d’impresa da parte del CNDCEC ha accesso il dibattito e sollevato preoccupazioni tra studiosi e professionisti. Il nuovo Codice della crisi d’impresa, infatti, introduce in Italia lo strumento dell’allerta interna, basato sul motto “prevenire è meglio che curare”, con l’obiettivo di far sì che l’imprenditore colga in anticipo i segnali di crisi per poter individuare il prima possibile e, quindi, porre in essere, le azioni necessarie al fine di salvaguardare gli equilibri d’impresa e la continuazione dell’attività. Al fine di individuare i segnali di crisi si possono utilizzare indicatori prospettici (es. flussi di cassa previsionali) così come retrospettici (es. indici di bilancio

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