Il perfezionamento passivo non permette errori di digitazione
Le voci doganali delle merci dichiarate devono rientrare negli elenchi dei prodotti compensatori autorizzati, altrimenti scattano i maggiori dazi
Se le voci doganali dichiarate all’atto della reimportazione in regime di perfezionamento passivo non sono comprese, per un errore nella digitazione dei codici, negli elenchi dei prodotti compensatori o trasformati autorizzati, il contribuente risponde dei maggiori dazi.
Tale principio è stato espresso dalla Corte di Cassazione che, con la sentenza n. 25057 depositata ieri, ha confermato gli inviti al pagamento notificati dall’Agenzia delle Dogane per il recupero dei maggiori diritti a seguito della violazione delle norme relative al perfezionamento passivo.
I giudici di merito avevano accolto la tesi difensiva, ritenendo che, poiché i codici utilizzati corrispondevano a capi di abbigliamento per i quali il dazio da applicare era lo stesso delle merci da reimportare, non era verosimile ...
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