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ECONOMIA & SOCIETÀ

Ripensare la mobilità urbana anche nell’ottica della salute

Da un’analisi dell’Imperial College di Londra si registrano rischi di malattia o morte precoce più bassi tra chi va a lavoro a piedi, in bici o in treno

/ FONDAZIONE UMBERTO VERONESI

Venerdì, 19 giugno 2020

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Fra i tanti aspetti della vita quotidiana che in tempi di COVID-19 siamo costretti a ripensare ci sono anche i modelli di mobilità urbana. Certamente per contenere i rischi di contagio, ma non solo: la salute di individui e collettività passa anche dai mezzi che utilizziamo per spostarci.

Biciclette, piste ciclabili, monopattini o semplicemente delle scarpe comode possono fare la differenza. Lo ha suggerito un gruppo di ricercatori dell’Imperial College di Londra, che ha studiato abitudini e stato di salute di oltre 300.000 pendolari britannici in un arco di tempo piuttosto ampio, 25 anni. Dalla loro analisi è emerso che fra le persone che andavano regolarmente a lavorare a piedi o in bicicletta (o anche in treno) i rischi di malattia o morte precoce erano più bassi rispetto a ...

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