Credito da dichiarazione omessa riportabile ma senza ravvedimento operoso
Rimane la possibilità di definire il tutto nel contraddittorio post avviso bonario
Il tema inerente al riporto a nuovo e/o alla compensazione di un credito d’imposta derivante da una dichiarazione omessa oppure considerata tale in quanto trasmessa oltre i novanta giorni dal termine continua a generare una non indifferente mole di contenzioso.
Ciò sebbene la spettanza di tale credito sia ormai pacifica in giurisprudenza, non solo in ambito IVA (Cass. SS.UU. 8.9.2016 n. 17757, Cass. 25 gennaio 2017 n. 1962, Cass. 7 luglio 2020 n. 14055) ma pure ai fini delle imposte sui redditi (Cass. 25.1.2017 n. 1962).
Bisogna tuttavia evidenziare che il principio è stato messo in discussione, tanto in ambito IVA (Cass. 31 luglio 2019 n. 20573) quanto per le dirette (Cass. 4 settembre 2020 n. 18393) da recente giurisprudenza.
L’Agenzia delle Entrate, nella risoluzione 82 del 24 dicembre ...