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La Cassa ragionieri recupera oltre 53 milioni di crediti pregressi

/ REDAZIONE

Martedì, 23 febbraio 2021

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Ammontano a 53,7 milioni di euro, di cui 40,4 per contributi e 13,3 per sanzioni, i crediti pregressi riscossi nel 2020 dalla Cassa di previdenza dei ragionieri. Lo fa sapere, tramite una nota stampa diffusa ieri, lo stesso ente previdenziale presieduto da Luigi Pagliuca che, a partire dal 2017, ha inteso dare una svolta all’attività di recupero crediti.

In quell’anno, infatti, è stato istituito un apposito ufficio dedicato a tale attività che, come ha spiegato Paolo Longoni, Consigliere d’amministrazione e Presidente della Commissione previdenza della CNPR, “ha posto in essere una massiccia attività di richiamo, diffida, regolarizzazione delle posizioni e successiva intimazione che ha già dato frutti significativi negli anni scorsi e che nello scorso anno ha visto incrementare in maniera notevole l’andamento delle riscossioni dei crediti pregressi”.

Sia nel 2018 che nel 2019 i risultati dell’attività di recupero crediti “hanno ricevuto il riconoscimento nel Bilancio annuale del Sistema Previdenziale italiano, come i migliori fra gli enti privatizzati”. Lo scorso anno è arrivato un ulteriore aumento che, oltre al risultato finanziario, ha portato anche all’apertura di “oltre 6.000 pratiche di rateizzo che, regolari nell’ammortamento, porteranno ulteriori risorse nelle casse dell’ente previdenziale”.

Gli oltre 53 milioni recuperati lo scorso anno rappresentano circa il 10% del totale dei crediti. Lo scorso anno, infatti, gli arretrati ammontavano a 507 milioni di euro. Le posizioni irregolari erano 12 mila, di cui 6 mila in rateizzo regolarmente in ammortamento e 5 mila con ingiunzioni in corso.

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