Gli onorari del professionista si presumono incassati al termine dell’incarico
La prova liberatoria non è considerata prova negativa dalla Cassazione
È legittimo l’accertamento emesso dall’Agenzia delle Entrate sulla base della presunzione che il professionista, una volta portato a termine l’incarico professionale ricevuto, incassi gli onorari pattuiti, ove egli non abbia fornito la prova liberatoria contraria, idonea a dimostrare il mancato incasso.
È questo il principio sancito dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 24255 pronunciata ieri, al termine di un contenzioso avente ad oggetto un atto di accertamento emesso secondo la metodologia analitico-induttiva, che si basa sulla contestazione dell’evasione attraverso l’utilizzo di presunzioni qualificate, ovvero gravi, precise e concordanti, secondo quanto previsto dall’art. 39 comma 1 lett. d) del DPR 600/73, a mente del quale “l’esistenza
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