Cedolare al 10% non applicabile se l’associazione non attesta il rent to buy
La concessione in godimento è assimilabile, dal punto di vista fiscale, alla locazione
Non è possibile applicare l’aliquota ridotta della cedolare secca (10%) prevista per i contratti c.d. “a canone concordato” alla quota di canone prevista dal contratto di rent to buy, in assenza dell’attestazione delle associazioni di categoria firmatarie degli accordi territoriali, anche se essa viene negata dalle associazioni in quanto ritengono il rent to buy non assoggettato alla L. 431/98.
È questa la conclusione cui giunge l’Agenzia delle Entrate nella risposta a interpello n. 597, pubblicata ieri.
In particolare, l’istanza di interpello riguardava la possibilità di applicare l’aliquota ridotta della cedolare secca al contratto di rent to buy di cui all’art. 23 del DL 133/2014.
Va rammentato che l’art. 23 del DL 133/2014 ha disciplinato
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