Attività professionale senza base fissa all’estero tassata solo in Italia
È opportuno verificare anche i correlati adempimenti contributivi
Non è inusuale il caso in cui un professionista residente realizzi all’estero redditi di lavoro autonomo, derivanti dallo svolgimento in un altro Stato di una prestazione rientrante nell’attività professionale abitualmente svolta. Ove, come normalmente accade (e come fa a parti invertite l’Italia), l’altro Stato considera imponibili in base alla propria normativa interna i redditi di lavoro autonomo derivanti da attività prestate da non residenti sul proprio territorio, occorre attivare le norme delle Convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni con riferimento alle attività professionali.
In particolare, nella gran parte delle Convenzioni stipulate dall’Italia (si vedano ad esempio quelle stipulate con la Svizzera, l’Austria, la Francia, il Regno ...
Vietata ogni riproduzione ed estrazione ex art. 70-quater della L. 633/41