Il rappresentante fiscale della società incorporata può chiedere il rimborso IVA
Nell’ordinanza n. 15026, depositata lo scorso 4 giugno, la Corte di Cassazione si è pronunciata su un caso riguardante una società che, in qualità di rappresentante fiscale di un’altra società tedesca, aveva chiesto, in nome e per conto di quest’ultima, il rimborso del credito IVA maturato dalla stessa.
L’Agenzia delle Entrate si era opposta, in quanto la società che aveva conseguito il credito era stata incorporata da un’altra e, quindi, il rappresentante fiscale non sarebbe stato legittimato a presentare la citata istanza di rimborso.
Secondo i giudici di legittimità, tuttavia, la circostanza che la predetta società abbia presentato un’istanza di rimborso IVA in qualità di rappresentante fiscale della società incorporata, e non di quella incorporante, non incide sulla spettanza del rimborso. Infatti, la società incorporante subentra in tutti i diritti e gli obblighi dell’incorporata e, peraltro, una simile irregolarità non sarebbe comunque tale da privare il soggetto passivo del diritto al rimborso dell’imposta.
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