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FISCO

Slitta al 1° gennaio 2027 l’efficacia dei Testi unici

Il rinvio è contenuto nel decreto Milleproroghe, approvato ieri dal Consiglio dei Ministri

/ Alice BOANO

Venerdì, 12 dicembre 2025

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Tra le disposizioni contenute dal decreto Milleproroghe, approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, trova spazio, stando alla bozza circolata, il rinvio dell’entrata in vigore dei Testi unici della riforma fiscale.

L’art. 21 comma 1 della legge delega (L. 111/2023) ha affidato al Governo il compito di adottare uno o più decreti legislativi di riordino organico delle disposizioni che regolano il sistema fiscale, mediante la redazione di testi unici.
L’intento dichiarato era quello, da un lato, di individuare e coordinare le norme vigenti, dall’altro, di abrogare le disposizioni incompatibili ovvero non più attuali.

Accanto ai Testi unici, la riforma prevede l’emanazione di decreti legislativi di revisione del sistema (art. 1 comma 1 della L. 111/2023), dei decreti legislativi correttivi ed integrativi (art. 1 comma 6 della L. 111/2023) e del codice tributario (non ancora approvato).
Nella primavera del 2024 erano state messe in consultazione sul sito dell’Agenzia delle Entrate le bozze dei Testi unici, organizzati per settori di competenza: giustizia tributaria, imposta di registro e altri tributi indiretti, sanzioni tributarie amministrative e penali, tributi erariali minori, versamenti e riscossione, imposte sui redditi, IVA, adempimenti e accertamento, agevolazioni tributarie e regimi di particolari settori. A questi se ne era aggiunto un decimo, quello relativo alle dogane.

La prima scadenza per la loro adozione era fissata per il 29 agosto 2024, ma prima la legge 8 agosto 2024 n. 122 poi la successiva legge 8 agosto 2025 n. 120 hanno posticipato il termine rispettivamente al 31 dicembre 2025 e al 31 dicembre 2026.

Sino ad oggi sono stati approvati, con pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, i seguenti Testi unici:
- il Testo unico delle sanzioni tributarie, amministrative e penali (DLgs. 5 novembre 2024 n. 173);
- il Testo unico dei tributi erariali minori (DLgs. 5 novembre 2024 n. 174);
- il Testo unico della giustizia tributaria (DLgs. 14 novembre 2024 n. 175);
- il Testo unico in materia di versamenti e di riscossione (DLgs. 24 marzo 2025 n. 33);
- il Testo unico delle disposizioni legislative in materia di imposta di registro e di altri tributi indiretti (DLgs. 1° agosto 2025 n. 123).

Più tempo per coordinare le norme

Il Viceministro dell’Economia Maurizio Leo, nel corso del webinar tenutosi ieri, 11 dicembre 2025, e organizzato da CNCDEC e Agenzia delle Entrate “L’assistenza dell’Agenzia delle Entrate dedicata agli intermediari”, ha reso nota l’intenzione di portare entro fine 2025 in Consiglio dei Ministri anche il Testo unico in materia di IVA.

Ritornando alla riunione del Governo di ieri, il decreto Milleproroghe, stando alla bozza circolata, prevede il differimento di un anno, dal 1° gennaio 2026 al 1° gennaio 2027, della decorrenza degli effetti dei testi unici prima elencati, in sostanza i testi che hanno già completato il loro iter di approvazione.

Il rinvio consentirebbe un maggior coordinamento fra le varie disposizioni presenti nell’ordinamento, ora al centro di una delicata stratificazione normativa (si veda “Per i nuovi testi unici, coordinamento tra disposizioni non sempre agevole” del 12 novembre 2025).

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