La condotta extralavorativa può determinare il licenziamento
L’integrazione di gravi ipotesi di reato da parte del lavoratore fuori dal contesto di lavoro può incrinare in modo irreversibile il rapporto fiduciario
La commissione di un reato da parte del prestatore di lavoro, anche al di fuori del contesto lavorativo, può minare il rapporto fiduciario che deve necessariamente intercorrere tra le parti, legittimando, in tal modo, il licenziamento per giusta causa. Ciò si verifica ogniqualvolta il lavoratore realizzi comportamenti integranti ipotesi di reato che, per la loro gravità, risultino finanche contrari alle norme del c.d. “minimo etico” e del comune vivere civile (Cass. 3 marzo 2020 n. 5897). Infatti, nel caso in cui i fatti storici addebitati al prestatore di lavoro siano oggettivamente connotati da un forte disvalore sociale, così significativo da determinare la sussunzione in una fattispecie di reato, dovrà essere valutata la loro attitudine a recidere il vincolo fiduciario tra dipendente
...Vietata ogni riproduzione ed estrazione ex art. 70-quater della L. 633/41