Principi «danesi» per il rimborso dei dividendi madre-figlia
Con la sentenza n. 23628, depositata ieri, la Cassazione ha stabilito che, al fine di provare la natura di beneficiario effettivo della società non residente che ha richiesto il rimborso della ritenuta sui dividendi subita in Italia ai sensi dell’art. 27-bis del DPR 600/73, occorre effettuare tre test a cascata:
- il “substantive business activity test”, finalizzato a verificare che la società svolga un’attività economica effettiva e non rappresenti una costruzione artificiosa;
- il “dominion test”, che valuta la capacità della società di disporre liberamente dei redditi percepiti, senza che vi siano obblighi di rimettere il flusso reddituale a un terzo;
- il “business purpose test”, che verifica le ragioni economiche dell’interposizione della società percipiente nel flusso reddituale.
Nel caso giunto a sentenza è stato dimostrato, in particolare, il “dominion test” e il fatto che la società non residente trattenesse per sé una parte significativa dei dividendi, senza obblighi di ritrasferimento a terzi, pur se esistevano fenomeni di compensazione per cui una parte dei dividendi non veniva materialmente pagata. La sentenza n. 23628/2024 estende, quindi, ai dividendi i principi più volte espressi in relazione agli interessi e alle royalties infragruppo.