Imputabili all’amministratore di fatto che agisce come dominus i redditi della società
La prova del possesso del reddito prescinde dalla natura reale o fittizia dell’interposizione
I maggiori redditi accertati in capo alla società possono essere imputati all’amministratore di fatto, ai sensi dell’art. 37 comma 3 del DPR 600/73. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione nella sentenza n. 939 di ieri.
Dai fatti di causa, a dire il vero non del tutto chiari, emerge che l’amministratore di fatto di una società era stato qualificato dall’Ufficio come il “reale percettore” dei redditi accertati in capo a quest’ultima, i quali gli erano stati imputati ai sensi dell’art. 37 comma 3 del DPR 600/73, secondo cui “in sede di rettifica o di accertamento d’ufficio sono imputati al contribuente i redditi di cui appaiono titolari altri soggetti quando sia dimostrato, anche sulla base di presunzioni gravi, precise e concordanti, ...
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