Nel conferimento ai fini fiscali l’avviamento segue l’azienda cui si riferisce
Tale posta, tuttavia, potrebbe mutare classificazione nel bilancio del soggetto conferitario
Le sorti dell’avviamento in occasione di operazioni di conferimento di azienda sono state oggetto di numerosi documenti di prassi ministeriali nonché di copiosa e approfondita dottrina.
Simili operazioni, ai fini delle imposte dirette, “non costituiscono realizzo di plusvalenze o minusvalenze” per effetto della regola di neutralità (di natura essenzialmente quantitativa) contenuta nell’art. 176 del TUIR; in tale contesto la società conferitaria “eredita” i valori fiscali relativi alle poste di bilancio trasferite dal conferente.
Fino all’emanazione del DLgs. 192/2024, in vigore dal 31 dicembre scorso, secondo l’Agenzia delle Entrate, la regola di continuità dei valori fiscali non si applicava all’avviamento, atteso che la circolare n. 8/2010
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