Le fatture false in contabilità possono integrare la dichiarazione fraudolenta
Secondo la Cassazione, inoltre, commette il reato di estorsione l’imprenditore che costringe i lavoratori ad accettare il «lavoro nero»
Ai fini dell’integrazione del delitto di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, è necessario che ricorrano due elementi di natura oggettiva: in primo luogo, occorre che l’imputato/indagato si sia avvalso di fatture o altri documenti contenenti operazioni non vere; in secondo luogo, che siano stati indicati in dichiarazione elementi passivi fittizi.
Questa è la decisione della Corte di Cassazione che, con la sentenza n. 32525, depositata ieri, ha confermato il precedente orientamento, ribaltando la sentenza del Tribunale del Riesame, investito dalla difesa del contribuente/indagato a fronte di un’ordinanza di custodia cautelare.
L’art. 2 del DLgs. 74/2000 punisce con la reclusione da un anno e sei mesi a sei anni ...
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