L’IFA discute il problema della doppia imposizione sulle successioni
Il congresso studia soluzioni per eliminare il divario fra le legislazioni nazionali, che non consente di detrarre le doppie imposte sui patrimoni
ROMA - “In definitiva, è meglio rimanere vivi, e nel frattempo magari godersi anche questa bellissima città”. Così, con una battuta, l’olandese Frans Sonneveldt ha concluso, ieri mattina, la seconda sessione plenaria del 64° Congresso dell’IFA (International Fiscal Association) in corso nella capitale fino al 3 settembre.
D’altronde, il convegno di ieri era intitolato “La morte come evento tassabile e tutte le sue ramificazioni internazionali” e aveva il dichiarato obiettivo di fornire un quadro generale sull’applicazione delle tasse di successione, in particolare quelle relative a patrimoni che includono beni all’estero o riferite a beneficiari che risiedono in un Paese diverso rispetto a colui che lascia la sua eredità, mettendone in luce
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