Raddoppio dei termini, decide la Commissione
Per la Provinciale di Reggio Emilia, in caso violazioni penali, è il Giudice tributario a valutare la sussistenza del reato
Il raddoppio dei termini per l’accertamento, cagionato dal rinvenimento di violazioni penalmente rilevanti, sussiste solo ove la Commissione tributaria, autonomamente rispetto all’esito del parallelo procedimento penale, ritenga sussistenti gli estremi della fattispecie criminosa comportante la proroga.
Questa è l’interessante decisione della Commissione tributaria provinciale di Reggio Emilia (sentenza del 4 ottobre 2010 n. 170/1/10), che, sulla base di ciò, ha contribuito a delineare l’ambito di applicazione del raddoppio dei termini introdotto dal DL 223/2006.
Come noto, l’accertamento deve, a pena di decadenza, essere notificato entro il 31 dicembre del quarto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione, o, in caso di dichiarazione omessa, entro il ...
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