Paga l’IRAP chi eroga elevati compensi a terzi per prestazioni inerenti l’attività
Secondo la Cassazione, la tassazione scatta anche in assenza di dipendenti
È soggetto ad IRAP il professionista che, per prestazioni afferenti l’esercizio della propria attività, eroga elevati compensi a terzi (nel caso di specie, superiori in media a 72.820,42 euro, 141.000.000 delle “vecchie” lire, in ogni periodo d’imposta oggetto di contenzioso). A nulla rileva che, nella fattispecie oggetto di pronuncia, il contribuente non impieghi personale dipendente.
È quanto stabilito dall’ordinanza della Corte di Cassazione n. 23761, depositata ieri, 23 novembre 2010.
Il principio non è nuovo: è appena della scorsa settimana (precisamente, del 18 novembre 2010) l’ordinanza n. 23370, con cui la Suprema Corte ha considerato dovuta l’IRAP da parte del contribuente (nel caso di specie, studio associato ...
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