Quote di genere nei CdA: sfuma l’intesa al Senato
Martedì, 8 marzo 2011
Oggi, in Commissione Finanze al Senato, l’accordo su un testo condiviso sulla legge che stabilisce la presenza di almeno un terzo delle donne nei CdA delle società quotate e delle società a partecipazione pubblica è sfumato per un’impuntatura del Governo sulla gradualità nell’arrivare all’obiettivo attraverso i rinnovi dei Consigli di amministrazione. Secondo Maria Ida Germontani, Pdl, relatrice del provvedimento, che ha lavorato per l’intesa finale, oggi c’è stato “un braccio di ferro tra il Governo e il Senato”, visto che tutta la Commissione è d’accordo sulla soluzione che prevede in due rinnovi del CdA la realizzazione della quota di un terzo mentre il Governo, rappresento dal sottosegretario Sonia Viale, non cede sulla richiesta di un’applicazione della quota di un terzo in tre rinnovi.
Il sottosegretario ha infatti espresso parere negativo all’emendamento della relatrice, sul quale avevano concordato i senatori di maggioranza e opposizione, per l’applicazione graduale delle quote rosa in due rinnovi. Dopo aver chiesto alla senatrice Germontani di ritirare l’emendamento (la proposta non è stata accolta), il Governo ha confermato quindi il suo emendamento, che prevede un’applicazione delle quote in tre mandati, con una gradualità pari a un decimo di donne al primo mandato, un quinto al secondo mandato e un terzo all’ultimo. Per evitare che il braccio di ferro tra esecutivo e Commissione potesse mettere in difficoltà il Governo e in imbarazzo la maggioranza, è sceso in Commissione il vicepresidente dei senatori del Pdl, Gaetano Quagliariello, per trovare una soluzione. È stato deciso, dopo un consulto, di far slittare a domani il voto sugli emendamenti, per consentire a Governo e maggioranza di trovare un punto d’intesa ed evitare così un eventuale voto contro l’esecutivo. La Commissione tornerà a riunirsi domani mattina per votare. (Redazione)
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