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Mediazione obbligatoria: nessun passo indietro

/ REDAZIONE

Giovedì, 26 maggio 2011

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Nel corso dell’atteso convegno organizzato dal Ministero della Giustizia dello scorso 25 maggio a Roma, sul tema “Mediazione: fra efficienza e competitività”, il Ministro Alfano ha confermato la linea finora seguita sul sistema della mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali, così come introdotta dal DLgs. 28/2010.
In particolare, nessun passo indietro sul fronte obbligatorietà della mediazione.
Confermato, inoltre, l’accordo raggiunto con il Consiglio Nazionale Forense (CNF) per l’assistenza tecnica obbligatoria dei legali nel procedimento di mediazione.

D’altronde Alfano - in un comunicato stampa rilasciato lo stesso giorno – aveva già osservato che il convegno avrebbe rappresentato “l’occasione per affrontare con attenzione tutti i nodi già discussi in questi mesi nel confronto con l’Avvocatura e con gli altri protagonisti del circuito della Mediazione”.

Dal convegno, dunque, le indicazioni utili per procedere alle necessarie modifiche all’istituto della mediazione, risolvendo, in una prima fase, – ha evidenziato ancora il Ministro – alcune criticità emerse in ordine:
- all’individuazione di un criterio di distribuzione territoriale degli affari da mediare;
- ai profili di indipendenza e imparzialità del mediatore e degli Organismi di mediazione;
- all’introduzione dell’assistenza tecnica necessaria degli avvocati, con la possibilità di accedere al patrocinio a spese dello Stato da parte dei non abbienti.
Alfano, all’Assemblea annuale dei commercialisti, ha annunciato anche la presentazione al Consiglio dei Ministri del decreto attuativo sulla semplificazione dei riti nella giustizia civile.

Ancora fermamente contrario al tema della obbligatorietà del procedimento di mediazione il CNF.
A tal proposito, Guido Alpa, presidente del CNF, ha ribadito nel suo intervenuto al convegno di Roma – si legge in un comunicato stampa diramato il 25 maggio –: “Contrari alla obbligatorietà, sì alla difesa tecnica ed ad altri miglioramenti del testo di legge in modo che l’efficienza della giustizia coincida con la piena difesa dei diritti. E in attesa della decisione della Corte Costituzionale, sospendere l’esecutività della legge”.

Nel corso del convegno, anche i primi dati del Ministero sulla procedura della mediazione nel periodo fra il 21 marzo (giorno di entrata in vigore della mediazione obbligatoria) e il 30 aprile scorso.
Sull’esito della mediazione, è stato evidenziato che sono stati 1336, su quasi 6 mila, i procedimenti civili definiti con mediazione: 304 definiti con “buon esito” e 1032 conclusi senza il raggiungimento di un accordo. Elevato il numero di mancate comparizioni dell’aderente al procedimento (69,17%).
Per quanto riguarda le tipologie di mediazione i dati fanno emergere, in questa fase iniziale, la maggioranza per l’instaurazione delle mediazioni obbligatorie (55%). Seguono le mediazioni volontarie (40%) e ancora scarsi i numeri per la mediazione demandata dal giudice (4%).
Dalla rilevazione emerge, poi, che anche in assenza di obbligatorietà dell’assistenza tecnica, quasi i 3/4 delle parti partecipa al procedimento di mediazione comunque con l’assistenza di un legale.
Ed ancora, in relazione alla figura del mediatore, più della metà sono avvocati (60%), seguono i commercialisti (9%), i laureati in giurisprudenza, fra i quali praticanti avvocati e notai (5%), e i laureati in discipline economiche (1%). (Redazione)

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