Dl Sviluppo: via libera dalle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera
Le Commissioni Finanze e Bilancio della Camera hanno dato via libera al DL n. 70/2011 (c.d. “Decreto Sviluppo”). In serata, è stato infatti votato un pacchetto bipartisan di oltre 130 emendamenti, che, di fatto, licenzia il provvedimento per l’Aula.
Nel dettaglio, dovrebbe saltare la norma sul diritto di superficie delle spiagge e non è stata accolta neanche la proposta della Lega per la scuola a favore del Nord. Molte le frizioni fra Governo, maggioranza e opposizioni sull’opportunità di chiudere i lavori delle Commissioni con un unico voto su un unico emendamento. Le opposizioni hanno più volte ribadito la richiesta di procedere al voto sulle singole proposte emendative, ma la maggioranza ha ricordato che occorreva rispettare i tempi dell’esame.
Molte novità figurano nel pacchetto fiscale e tra queste la rimozione dei giudici tributari recidivi nel caso che non esprimano il giudizio sulla richiesta di sospensiva, che dovrebbe arrivare entro 180 giorni. Resta tra le norme l’Agenzia per l’Acqua che molti avevano chiesto di stralciare dopo il risultato del referendum. Sarà però un’Agenzia non solo di vigilanza ma anche di regolazione. Un altro emendamento approvato prevede che l’Alta Velocità ferroviaria servirà a finanziare il servizio universale attraverso un sovrapprezzo del canone per i servizi di Alta Velocità.
Manca, tra le norme accolte dal Governo, quella sullo ius variandi, cioè la possibilità per le banche di variare unilateralmente le condizioni di credito alle PMI e si prevede, per quando riguarda il credito di imposta per il Sud, che si possa inizialmente attingere ai fondi FAS. Molte proposte riguardano anche il diritto d’autore e gli appalti. Per quanto riguarda questi ultimi si prevede che il costo di quelli legali venga valutato al netto del costo del lavoro del personale, come chiesto dal Pd e questo per evitare il ricorso al lavoro irregolare. I lavori delle Commissioni sono stati estremamente difficoltosi: in tutto due soli voti sugli emendamenti e un voto finale, anche perché si è registrata molto spesso una situazione di sostanziale parità. (Redazione)
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