Possibile l’utilizzo dell’investigatore privato per controllare i dipendenti
È tuttavia necessario che il controllo non riguardi la normale attività lavorativa, ma solo le azioni che possono ledere il patrimonio aziendale
È lecito l’utilizzo, da parte del datore di lavoro, di un investigatore privato per controllare i dipendenti, purché tale attività di controllo non sconfini nella vigilanza dell’attività lavorativa vera e propria, ma si limiti a verificare l’esistenza di prestazioni del lavoratore che costituiscano azioni penalmente rilevanti e lesive del patrimonio aziendale.
Questo è quanto ha deciso la Corte di Cassazione con la sentenza 13789 di ieri, 23 giugno 2011.
Nel caso di specie, un datore di lavoro ha licenziato un proprio lavoratore con mansioni di addetto alla cassa, dopo aver scoperto, grazie all’intervento di un’agenzia investigativa privata, alcune irregolarità – in particolare omesse registrazioni di merce – commesse dal dipendente medesimo.
In seguito, il lavoratore
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