L’industria frena: a maggio, calo dello 0,6% della produzione
A maggio, l’industria italiana frena: la corsa della produzione si ferma dopo tre mesi di performance positive. A certificarlo è l’ISTAT, che non solo registra una battuta d’arresto, come previsto dagli economisti, ma un “passo indietro”, con un calo dello 0,6% su base mensile. E non conforta neppure il paragone con maggio dello scorso anno, visto che la crescita, considerando i dati corretti per gli effetti di calendario, rallenta, passando a +1,8% dal +3,8%. Insomma, il vantaggio ottenuto dall’industria viene in parte bruciato, mentre nella media dei primi cinque mesi dell’anno il rialzo della produzione si ferma al 2,4%.
Non promette bene nemmeno il mese di giugno: il Centro Studi di Confindustria (CSC) stima, infatti, l’attività in stallo, o meglio in lieve riduzione rispetto a maggio (-0,1%). Quindi, secondo il CSC netta è la distanza dal picco di attività pre-crisi (aprile 2008), pari a -16,8%, mentre il recupero dai minimi di marzo 2009 si attesta del 12,5%. Tuttavia, per Confindustria, “il dato negativo della produzione in maggio non ha comunque compromesso in maniera significativa il profilo del secondo trimestre”, che secondo la stima registrerebbe un aumento dell’1,6%.
Tornando ai dati dell’ISTAT, a pesare sul calo di maggio, a livello congiunturale, è sopratutto l’andamento della produzione di beni di consumo, in particolare di quelli durevoli (-4,6%), come auto, elettrodomestici e mobili; va meglio per l’energia (+2,2%). Nel dettaglio, guardando ai diversi settori economici, soffrono la chimica (-4%), la farmaceutica (-4%) e la fabbricazioni di mezzi di trasporto (-3%). Sono gli stessi comparti che scendono anche su base annua, dove, invece, resiste la fabbricazione di macchinari (+10,5%). (Redazione)
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