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Domenica, 8 giugno 2025

LETTERE

PEC dei clienti, fra nuovi oneri e opportunità

Venerdì, 11 novembre 2011

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Egregio Direttore,
mi inserisco nuovamente tra i tanti interventi sui temi politico-istituzionali della categoria per riflettere su un tema sicuramente attuale: la PEC dei clienti.
Ho riscontrato che molti colleghi si stanno (pre)occupando di come gestire il prossimo adempimento relativo alla PEC, soprattutto con riferimento ai clienti che non provvederanno autonomamente, affidando al consulente la gestione continuativa di tale strumento.

Le soluzioni sul mercato sono tante, molte delle quali fornite dai soliti CAF che ormai hanno riempito di servizi i nostri studi. Molti colleghi, quindi, si accingono ad acquistare “pacchetti di PEC” da rivendere ai clienti mantenendone però la gestione attraverso i software solitamente denominati “PECmailer”.
A questo punto, penso sia opportuno porsi una serie di quesiti alla quale ognuno potrà dare personale risposta o che, comunque, potrà essere di stimolo per fare alcune riflessioni.

Quanti saranno i messaggi certificati spediti tra aziende, quando molte di queste avranno il proprio indirizzo PEC liberamente consultabile da chiunque nel web?
Quanti saranno i messaggi PEC spediti dagli avvocati alle aziende, visto che tale categoria professionale ormai utilizza obbligatoriamente lo strumento nei rapporti con i tribunali?

Cosa farà la nostra segreteria di studio quando riceverà dei messaggi PEC indirizzati a clienti che non usano la posta elettronica?
Quale potrà essere l’effettivo ritorno economico di tale servizio, considerando il reale impatto operativo sulla nostra segreteria di studio?
Quale futuro economico ha un cliente che non dispone di un indirizzo e-mail (PEC o meno)?

Quanto è difficile (da un punto di vista organizzativo) e, quindi, quanto ci costa comunicare con clienti che non usano la posta elettronica?
Come verrà interpretato il nuovo onere, dato che il commercialista viene visto da molti imprenditori come un costo fisso e improduttivo?  Non rischiamo di fare autogol? 
La “vicenda PEC” potrebbe essere, invece, l’ennesimo obbligo (a questo punto inevitabile) da trasformare in opportunità per lo studio di essere “utile al cliente” o di fare il “medico dell’impresa”?


Andrea Dal Ponte
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Vicenza

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