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Domenica, 8 giugno 2025

EDITORIALE

Con il sindaco unico paghi uno e prendi tre

/ Enrico ZANETTI

Martedì, 8 novembre 2011

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Che senso ha o, per meglio dire, potrebbe avere una norma con la quale si trasforma il collegio sindacale in organo monocratico per tutte le srl e per le spa non quotate con capitale inferiore a 10 milioni di euro?
L’ipotesi è stata contemplata in una delle tante, troppe bozze fatte circolare in questi giorni da Ministeri e uffici legislativi, ormai palesemente privi di un adeguato coordinamento a livello politico e tecnico.
Non è ancora del tutto chiaro se l’ipotesi sia destinata a rimanere tale o verrà davvero inclusa nel maxiemendamento su cui il Governo parrebbe intenzionato a porre la fiducia, sempre che, beninteso, non venga sfiduciato ancora prima.

A prescindere da quelli che saranno gli esiti finali, si può già ora esprimere l’autentico sconcerto di fronte a una disposizione che mira palesemente, anche se implicitamente, a ridurre i costi per le imprese dei controlli di legalità, senza allo stesso tempo ridurre di una virgola gli obblighi e soprattutto le devastanti responsabilità che gravano su chi quei controlli è chiamato ad operarli.

Vari indizi evidenziano in modo chiaro come la “manina santa” che sta cercando di inserire questa disposizione nel maxiemendamento sia la stessa che la scorsa estate aveva sponsorizzato bozze che, se approvate, avrebbero di fatto azzerato gli Ordini professionali, anziché riformarli in senso più liberale, come auspicato dalla maggioranza degli Ordini stessi e come poi avvenuto, o meglio, in divenire.

Se in passato il tentativo più volte reiterato era stato quello di eliminare tout court l’obbligo del collegio sindacale per le PMI, oggi che l’istituto si è rafforzato, superando brillantemente lo scoglio del recepimento della direttiva comunitaria sulla revisione legale, che avrebbe potuto invece affossarlo definitivamente, tocca dunque assistere a tentativi al limite del brigantaggio normativo.
Tentativi resi peraltro possibili da un approccio “talebano” in senso mercatista sulle tariffe professionali, di intensità pari a quello altrettanto ottuso in senso protezionista che una minoranza di Ordini professionali cercano ancora di imporre, non capendo che, così facendo, ottengono il risultato contrario.

Sarebbe giusto introdurre standard minimi di retribuzione

Se infatti è del tutto ragionevole, ormai, accettare logiche di piena derogabilità dei minimi tariffari per le attività di stampo consulenziale, è vero invece che, per tutte quelle attività, come anche quella dei sindaci, che hanno anche o esclusivamente una funzione di tutela di interessi terzi e, proprio in ragione di ciò, impongono la nomina di determinati professionisti, sarebbe giusto che il Legislatore si preoccupasse anche di garantire standard di remunerazione minimi, al di sotto dei quali non è ragionevole ipotizzare che l’attività di controllo possa essere in concreto svolta con la dovuta diligenza professionale.

Nell’istante in cui il Legislatore non tutela in alcun modo il diritto del sindaco a esigere un giusto compenso, ecco che la riduzione del numero dei sindaci dai canonici tre ad uno può essere pensata, da qualche “genio de’ noaltri”, per ridurre di un terzo i costi di controlli che, per il resto, non cambiano di una virgola quanto ad ampiezza, intensità e conseguenti responsabilità.
Una sorta di “paghi uno al posto di tre” e chi se ne frega se quell’uno deve per questo lavorare il triplo.

Chi in passato ha proposto norme finalizzate a eliminare il collegio sindacale dalle PMI italiane si è reso autore di iniziative non condivisibili, ma assolutamente meritevoli di rispetto.
Un rispetto che non merita, invece, chi ha concepito una norma palesemente finalizzata a far potenzialmente risparmiare qualcuno addossando smaccatamente i costi del suo potenziale risparmio sulle spalle di qualcun altro.
In tempi di crisi, insegnano i tanti documenti e appelli circolati in queste settimane e sottoscritti da importanti associazioni di categoria, si dovrebbe essere capaci di fare sistema.
Giustissimo; ma, tra fare sistema e cercare il sistema per fregare il prossimo, c’è una bella differenza.

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