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PROFESSIONI

Ordini italiani e associazioni anglosassoni, la differenza è nel «vestito»

Lo studio realizzato da Fabio Battaglia dimostra come non ci siano differenze sostanziali, ma solo una cultura giuridica diversa

/ Savino GALLO

Lunedì, 12 dicembre 2011

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Confutare la tesi che, negli altri Paesi sviluppati, le professioni funzionino perché non esistono gli Ordini e che questi non siano altro che caste intente a tutelare i propri diritti; ma anche l’idea che l’abolizione delle tariffe minime e l’introduzione della pubblicità possano rappresentare un problema nel mercato delle prestazioni professionali. Era questo l’obiettivo dello studio comparato sulle professioni in Italia, Germania, Francia, Inghilterra e Stati Uniti, presentato al Forum dei Giovani Professionisti (si veda “La riforma delle professioni e l’importanza del rapporto fiduciario” del 3 dicembre scorso). Uno studio realizzato da Fabio Battaglia, membro dell’Unione Giovani di Arezzo, che, nel presentarlo, parte proprio da tariffe e

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