Prima di creare l’Agenzia delle uscite, ottimizziamo quello che già c’è
Caro Direttore,
ho seguito con interesse la vicenda dell’Agenzia delle uscite e, come in altre situazioni, all’inizio ho condiviso la tua posizione.
Ora leggo della cronaca dell’audizione alla Camera del Presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, e devo d’impulso porre questa domanda: è mai possibile che, a fronte di risultati ritenuti insufficienti (“il totale delle somme recuperate è stato di appena 293 milioni di euro”), si chiedano maggiori risorse?
Auspico che venga il tempo in cui, prima di chiedere, ci sia un impegno deciso a rendere più efficiente quello che si ha.
Con riferimento alla Corte dei Conti, mi ricordo un episodio nel quale, durante un convegno organizzato a Firenze dal mio Ordine di appartenenza, un magistrato della Corte dei Conti si lamentò del poco personale (qualificato) a disposizione per le verifiche. Più tardi, ripensando all’episodio, mi feci questa domanda: può la Corte dei Conti chiedere, in via riservata, verifiche ai revisori degli enti locali e al collegio sindacale delle società sottoposte al controllo della Corte dei Conti? Mi risposi di sì. Forse qualcuno risponderà di no, ma se vi è qualche norma che lo impedisce è sufficiente abrogarla. Questo è un esempio di come, senza aumentare il costo per collettività, si possa fare di più.
Sono contrario a nuove Authority o strutture, occorre anzi eliminare quelle che ci sono: diversamente, è in pericolo il patto sociale.
Maurizio Lombardi
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Firenze
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