Interposizione fittizia se la committente non sa dell’esistenza di subappalti
Rischia l’appaltatore che omette informazioni e paga vitto e alloggio ai dipendenti delle ditte subappaltatrici
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 751 del 19 gennaio 2012, ha ribadito che per provare l’esistenza di un’interposizione fittizia di manodopera nell’ambito di un appalto, non solo è rilevante il coordinamento dei dipendenti della ditta subappaltatrice da parte dell’appaltatrice, ma hanno anche un forte valore indiziario altri elementi quali il pagamento di vitto e alloggio – sempre da parte dell’appaltatore – ai predetti dipendenti nonché l’omissione di qualsiasi informazione dei subappalti alla committente.
Nel caso di specie, una ditta specializzata in lavorazioni di carpenteria veniva condannata dalla Corte territoriale in quanto, nel cantiere in cui operava, i lavori in subappalto concordati con tre diverse ditte artigiane, erano stati ...
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