Via libera al «pacchetto semplificazioni», con preoccupazioni del Garante Privacy
Nella riunione di ieri, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera la Ddl. contenente nuove misure sulla semplificazione a favore di imprese e cittadini.
Come spiegato dal Governo nel comunicato stampa diramato, le semplificazioni intervengono su lavoro e previdenza, infrastrutture, beni culturali ed edilizia, privacy, ambiente e agricoltura, costituendo un proseguimento dell’opera intrapresa con il DL 5/2012 convertito.
L’adozione di modelli e procedure semplificati consentirà di incidere in modo consistente su costi per i cittadini stimati in 3,7 miliardi, i cui risparmi potranno essere quantificati in sede attuativa. Riducendo gli adempimenti formali si liberano risorse per la tutela effettiva della sicurezza.
Il Garante per la Privacy ha però espresso forti preoccupazioni sulle misure in materia, perché – come si legge in un comunicato stampa diramato ieri dall’Autorità – escludere dall’applicazione del Codice coloro che agiscono nell’esercizio dell’attività imprenditoriale, anche individuale, anziché semplificare la vita degli imprenditori li priva, in quanto persone fisiche, di ogni garanzia rispetto al trattamento dei loro dati, anche delicatissimi, e si pone in contrasto con la Direttiva europea. Ove il testo venisse confermato, l’Autorità garante si vedrebbe costretta a sollevare la questione in sede comunitaria.
Il Garante, infatti, pur condividendo la necessità di ridurre gli oneri a carico delle imprese, ritiene che le semplificazioni possano e debbano essere realizzate in forme che non sottraggano tutele, ma agevolino effettivamente l’attività imprenditoriale. Le continue modifiche alla disciplina della protezione dei dati personali, operate in maniera non organica, rischiano invece di determinare difficoltà applicative e dubbi interpretativi tali da vanificare le stesse finalità di semplificazione che si intendono perseguire, come dimostrano gli effetti di alcune recenti modifiche apportate al Codice privacy.
Inoltre, sempre ieri, il Ministro dello Sviluppo economico ha illustrato al Consiglio la nuova Strategia Energetica Nazionale. Il Governo si propone di avviare un ampio dibattito pubblico e di confrontarsi apertamente su queste scelte con tutte le parti interessate. A tale proposito, è stata predisposta una consultazione on line sul sito web del Ministero attiva da ieri. L’obiettivo è di giungere entro circa due mesi alla definizione di obiettivi, scelte di fondo e azioni prioritarie quanto più possibile condivisi, nell’interesse generale del Paese, per poi approvare il testo nel Consiglio dei Ministri. (Redazione)
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