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Il Ddl. di stabilità può essere modificato, ma a saldi invariati

/ REDAZIONE

Giovedì, 18 ottobre 2012

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Retroattività della “stretta” su oneri deducibili e detraibili ai fini IRPEF, aumento dell’IVA e IMU.
Il cantiere delle misure fiscali – le prime due citate, lo si ricorda, sono state introdotte con il Ddl. di stabilità approvato nei giorni scorsi dal Governo – resta dunque aperto, a patto, però, che i saldi restino invariati.
Ad esempio, si potrebbe cancellare, in linea teorica, la retroattività agli sconti su oneri deducibili e detraibili ai fini IRPEF, ma per farlo si dovrebbero trovare altrove analoghi risparmi, pari a un miliardo.

In attesa che a Montecitorio la legge di stabilità venga “incardinata”, cioè si assegni il testo alle Commissioni e si stabilisca il calendario delle audizione per arrivare, il 12 novembre, all’esame dell’Aula, si continua a discutere di possibili modifiche. Ad aprire, ieri, a margine dell’audizione alla Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, è stato il Ministro dell’Economia Vittorio Grilli: “Siamo aperti a una discussione su tutto in Parlamento – ha detto – ma quella attuale è la composizione ideale delle misure fiscali”. Quindi, il Parlamento può prendere una decisione diversa, ma, ha sottolineato il Ministro, “va trovato un miliardo”.
Stesso ragionamento sul totale annullamento dell’aumento dell’IVA: “mai dire mai”, ha commentato Grilli, che subito ha ribadito: “Per ora dobbiamo lavorare sulla legge di stabilità così com’è”.

Ieri si è poi tornato a parlare anche di IMU. All’assemblea dell’ANCI, infatti, il Premier Mario Monti ha evidenziato che la quota statale dell’imposta “non è ancora eliminabile a causa dei vincoli di finanza pubblica”, aggiungendo però che il Governo avrebbe “allo studio” alcune ipotesi di intervento.

Anche il Ministro Grilli ha definito l’IMU un’imposta “ibrida, perché finanzia in parte le realtà territoriali e in parte lo Stato” e il Governo “concorda con l’obiettivo di renderla più trasparente e dedicata alla realtà delle autonomie locali” e mira a trovare soluzioni efficaci: “È un discorso avviato su cui c’è grande collaborazione – ha aggiunto il Ministro – e ci siamo impegnati a trovare soluzioni in tempi brevi”. Secondo Grilli, comunque, l’eventuale attribuzione ai Comuni di tutto il gettito IMU “determinerebbe minori entrate per il bilancio statale, solo in minima parte compensate dalla riduzione delle risorse in favore dei Comuni, con la necessità di reperire un’adeguata copertura finanziaria”.
Se si volesse immaginare una diversa disciplina dell’IMU, che lasciasse comunque invariati gli effetti sui saldi di finanza pubblica destinando maggiori quote ai Comuni, “si potrebbe prevedere un meccanismo che finalizzi una parte dell’imposta riservato all’Erario all’alimentazione del fondo sperimentale di riequilibrio”, in alternativa al sistema di alimentazione previsto attualmente. (Redazione)

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