Fattura con contributo integrativo per le prestazioni extraterritoriali
Maggiorazione dovuta quando il corrispettivo rientra nel volume d’affari, come accade da quest’anno per le operazioni non rilevanti in Italia
Da quest’anno, in fattura, deve essere applicato il contributo integrativo dovuto alla Cassa professionale di appartenenza anche se la prestazione resa non è territorialmente rilevante ai fini IVA in Italia. È una delle conseguenze dell’estensione dell’obbligo di fatturazione previsto dalla L. n. 228/2012 (legge di stabilità 2013) per le operazioni extraterritoriali, siccome non sterilizzata in sede di determinazione del volume d’affari. Si riscontra, pertanto, una divergenza rispetto alla disciplina applicabile fino a tutto il 2012, posto che il previgente art. 20, comma 1 del DPR n. 633/1972 escludeva dal conteggio i servizi “generici” resi a committenti stabiliti in altri Paesi UE, vale a dire le uniche operazioni, oltre alle cessioni di cui all’art.
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