Cassazione «incerta» sulla sindacabilità dei compensi agli amministratori
Malgrado il filone giurisprudenziale sviluppatosi dal 2008, una sentenza di ieri ha stabilito che il Fisco può sempre disconoscere la deducibilità
L’Amministrazione finanziaria può sindacare la congruità degli emolumenti corrisposti dalle società agli amministratori e, quindi, disconoscere parzialmente la loro deducibilità dal reddito d’impresa. Lo ha stabilito la Cassazione, con la sentenza n. 3243 di ieri, 11 febbraio 2013.
La decisione non deve stupire, atteso che l’Agenzia delle Entrate, proprio alla fine dell’anno scorso, aveva diramato la risoluzione n. 113, con cui, come evidenziato anche su Eutekne.info (si veda “Compensi al socio liquidatore di società deducibili” del 2 gennaio), aveva sostanzialmente chiarito che i compensi amministrativi sono certamente deducibili dal reddito d’impresa, ma sono altresì sindacabili quando appaiano insoliti, sproporzionati ovvero strumentali all’ottenimento
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