Nelle elezioni del CNDCEC, dobbiamo rompere con gli schemi del passato
Caro Direttore,
mi permetto di ringraziare pubblicamente Giancarlo Strada per la sua lettera (si veda “Le nuove elezioni del CNDCEC possono essere un’opportunità di rilancio”), che, con la schiettezza che ha sempre contraddistinto i suoi interventi, ha lanciato un grande sasso nella palude in cui la nostra categoria è affondata in questi mesi, invitando chi condividesse la sua posizione a renderlo noto.
Non ho difficoltà, nonostante il ruolo che ho ricoperto per la nostra categoria – o forse proprio per questo – a dichiarare la mia aperta condivisione a quanto esposto dal collega in relazione alla necessità di ridare credibilità e dignità alla nostra professione; obiettivo, questo, che impone la necessità che la nuova tornata elettorale per il rinnovo del Consiglio nazionale possa “rompere con gli schemi elettorali del passato” incentrati su una logica clientelare che – oltretutto – le norme del DLgs. 139 favoriscono oltremodo.
Ma la logica clientelare presuppone sempre la corresponsabilità di chi promette e di chi si fa ammaliare dalla promessa; la responsabilità di un’acclarata triste deriva è, pertanto, di chi è disposto a scavalcare i principi etici e deontologici per farsi eleggere, come di chi ritiene che da quella elezione possa trarne un vantaggio proprio.
L’appello quindi – che condivido appieno – dev’essere indirizzato verso chi si candida e verso chi deve responsabilmente, eticamente e deontologicamente esprimere un voto nell’interesse non della sua persona, non del proprio Ordine, non della propria Regione, ma solo dell’intera categoria.
Conosco e comprendo quanto possa essere difficile tradurre ideali e obiettivi in una scelta condivisa e consapevole di candidati unitari, quanto possa essere difficoltoso distinguere tra ambizione e arrivismo, quanto risulti assurdamente complicato assumere trasparentemente una posizione piuttosto che barattarla nei corridoi a latere di un convegno, quanto la strumentalizzazione e la dietrologia siano più accattivanti del dialogo e del confronto, ma ciò non dev’essere motivo per non provarci, mettendoci anche la propria faccia.
Grazie, Giancarlo.
Walter Anedda
Dottore Commercialista in Cagliari
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