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LETTERE

Perché dovremmo accettare la discutibile nuova tassonomia XBRL?

Venerdì, 5 dicembre 2014

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Gentile Redazione,
ho qualche anno sulle spalle, ho avuto modo di iniziare la professione sul mitico pc IBM e sono sempre stato uno strenuo sostenitore dello strumento informatico per il nostro lavoro, per cui non posso essere tacciato di essere contrario alle novità.

Parlo di “strumento”, però: la conoscenza, la competenza e il giudizio ce li dobbiamo mettere noi dottori commercialisti, altrimenti diventiamo delle scimmiette ammaestrate. E, inoltre, gli strumenti nel nostro campo dovrebbero (a mio giudizio) essere valutati da noi e avere la nostra approvazione.

Pertanto, mi chiedo chi e perché e con quali competenze e autorità abbia elaborato la discutibile (ma potrei dir di peggio) nuova tassonomia XBRL per la Nota integrativa, nel quale (ad esempio) molte tabelle che, oserei dire di natura, si devono leggere per righe, sono esposte per colonne, e nel quale (perla!) manca addirittura la tabella del rendiconto finanziario che i principi contabili raccomandano di porre proprio nella Nota integrativa.

Questo mi fa pensare che chi ha scritto lo schema non capisca nulla, ma proprio nulla di bilancio e quindi chiedo con insistenza perché noi professionisti dovremmo accettare supinamente tale imposizione. Non credo che agli architetti impongano quale software usare per fare i progetti, né che ai medici sia imposto per legge che tipo di stetoscopio usare...

Perché non lanciate una consultazione pubblica tra tutti gli iscritti all’albo (con gli strumenti informatici attuali, è un gioco da ragazzi...) per avere il polso della situazione, anche (spero) per smentire molte delle discutibili affermazioni del tesoriere, riportate oggi sul quotidiano (si veda “Cunsolo: «Tassonomia XBRL un vantaggio per i commercialisti»”)?


Marco Baldi
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Arezzo

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