Trasferimento fraudolento di beni senza confisca se non c’è la transnazionalità
Per l’appropriazione indebita è da dimostrare l’esistenza di un gruppo criminale agente all’estero per procedere al sequestro per equivalente
La vicenda su cui è intervenuta in sede cautelare la Cassazione con la sentenza n. 18781 depositata il 6 maggio 2015 riguarda il sequestro nella misura di 52 milioni di euro ordinato dal GIP del Tribunale di Milano su beni di un soggetto indagato per appropriazione indebita di fondi in danno della Cassa previdenziale dei ragionieri e dei periti commerciali e per il loro trasferimento fraudolento (art. 12-quinquies del DL 306/92).
Il provvedimento cautelare si era reso possibile nella forma per equivalente – cioè senza attingere specificamente il denaro o i beni costituenti il profitto del reato, bensì altri beni nella disponibilità del suo autore – in quanto era contestata l’aggravante della transnazionalità di cui all’art. 4 della L. 146/2006, il cui art. 11 consente, appunto, ...
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