Fallimento, insinuazione con la busta paga non firmata
È ammissibile il credito risultante dalla copia, non sottoscritta, dei prospetti provenienti dal datore di lavoro
La domanda del dipendente, relativa ad un credito maturato nei confronti dell’impresa fallita, è meritevole di accoglimento, in sede di formazione dello stato passivo, pure nel caso in cui risulti giustificata dalle copie delle buste paga provenienti dal datore di lavoro, anche qualora manchi la relativa sottoscrizione. Lo ha stabilito la Cassazione, con la sentenza n. 17413 depositata ieri, riconoscendo l’eccezione formulata – mediante ricorso, depositato a norma dell’art. 99 L. fall., in opposizione allo stato passivo esecutivo – da un lavoratore dipendente della fallita, in quanto si tratta di documenti a piena efficacia probatoria, considerato il loro contenuto obbligatorio, penalmente sanzionato (art. 5 della Legge 4/1953).
I prospetti-paga, comprensivi di qualsiasi forma ...
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